E’ la domanda più importante, perché consente a Paolo Borsellino di lanciare il suo monito, che ancora oggi è di grandissima attualità: «Sono convinto che il momento giudiziario delle indagini sulla criminalità organizzata è di per sé soltanto un momento e forse neanche il più importante». D’Ambrosio incalza, è ormai l’avvocato difensore di Borsellino e vuole che non restino dubbi sul valore civile di quella denuncia pubblica sul pool: «Quindi lei è convinto che l’opinione pubblica debba essere il più possibile informata?». Borsellino dice: «Secondo me è indispensabile. Io sono vissuto in una società in cui quando avevo 15 anni un mio compagno di scuola si vantava di essere figlio o nipote del capo mafia del suo paese e io lo invidiavo. Oggi, le indagini hanno avuto di riflesso una valenza culturale, ma purtroppo c’è sempre, ed è estremamente diffusa, la voglia di convivenza col fenomeno mafioso»… ESTRATTO DA: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/07/21/news/_cosi_la_maggioranza_del_csm_voleva_bloccare_falcone_e_borsellino_-171296344/?refresh_ce
“Così la maggioranza del Csm voleva bloccare Falcone e Borsellino”… da “la Repubblica”
“Così la maggioranza del Csm voleva bloccare Falcone e Borsellino”… da “la Repubblica”ultima modifica: 2017-07-21T16:42:44+02:00da
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