Dal magma del web emergono nuovi talenti, ad esempio il ligure Claudio Ughetti, detto Vula, poeta e artista contemporaneo. Tra neofuturismo umanistico e neopatafisica, transmetafisica aggiornata, come ben puntualizza lo stesso scrittore e critico Pierluigi Casalino, promotore da tempo di un inedito arabo futurismo magico…
“…Artefice di Muse inquietanti, VULA, artista totale di Ventimiglia, poeta e pittore), s’inoltra in percorsi surreali e alla maniera di André Breton si specchia con orgoglio sensuale nello specchio delle nuove avanguardie del virtuale, che riscaldano l’attuale inverno della cultura. VULA sente i tempi dell’arte, li scandisce con i suoi ritmi creativi e si pone, ad un tempo, in sintonia formale con lo spirito “neo-patafisico”, recuperandone la stagione irripetibile attraverso le straordinarie performance della sua originalissima creatività. Frammenti inventivi e briciole di dimensioni che l’autore semina nelle sue poesie e nelle sue tele, dove trasferisce l’esaltazione dell’io, nel segno di un’inedita teoria estetica dell’espressione. Realtà ed irrealtà si intrecciano attraverso un linguaggio ultra-fantastico dell’espressione, in una scansione di immagini e di simboli che evocano il mondo del mito e ne reinterpretano in chiave avveniristica il significato ancestrale. VULA riesce a cogliere con la sua inventiva le sensazioni e le sonorità di un vasto universo di emozioni che emergono prepotentemente dai labirinti insondabili della coscienza. Anche per tali motivi la neo-patafisica di VULA si traduce in un inatteso gesto neo-futurista”…
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