…E SE QUALCUNO TI CHIAMA “ANZIANO”, ABBATTILO!
Vecchio.
Parola grandiosa, dunque intollerabile dalla mediocrità del Linguaggio del nostro ex-Popolo. Te la sparo davanti in tutta la sua potenza, affinché schiaffeggi la parola “anziano”, e, abbattutala, infilzi con la sua spada le oscene zecche che hanno codificato la Lingua It’alièna del secondo cinquantennio del secolo XX, sputacchiando – dai loro antri ministeriali, sindacali, categoriali, circondariali, ecoambientali – eczemi e rigurgiti. E ti regalo la parola “Vecchio” affinché tu ne faccia il tuo monumento di Vecchio che si erge, di Vecchio incazzato, di Vecchia nerchia, di Vecchio sapiente, di Vecchio ricostruttore. E ti regalo la parola “Vecchio” affinché, munito di un bastone nodoso, tu rincorra l’ansimante arzillo azzimato “anziano” fino a farlo inciampare nella sua indecente rinuncia nonnesca e pensionistica. E poi ti esorto, Grande Vecchio, a non farti mai chiamare “anziano” dai milioni di tafani detti “adulti”, che ti circondano, ti assediano, ti umiliano.Dài, Vecchio!
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