MUSICA E FUTURO DOPO L’UOMO?

 

KRAFTWERK MUSICA TRANSUMANISTA?


Recentemente, nell’ambito di un tour non stop, in corso dalla Primavera (tra Sud America, Asia, Nord America e Europa), hanno suonato a Italia Wave, quasi come spalla dei più giovani Apex Twin, opzione già singolare e significativa per i Mastri indiscussi della Techno, o musica elettronica di massa cosidetta, tecnopop: i Kraftwerk, in Usa…persino “spalla” dei Radiohead!

Un super tour, anche in Italia, dopo Minimum Maximum del 2005, a dir poco ancora soprendente, dopo la clamorosa dipartita di una delle due icone storiche della band tedesca, di Dusseldorf, vale a dire Florian Schneider, sostituito da … nessuno l’ha capito, da un ingegnere elettronico del suono o da un… robot: Schneider per la cronaca sta preparando un attesisimo album singolo, nel frattempo sperimenta la poesia del computer (si veda su You Tube un “Electronic Poem” di circa 50 secondi!)

Insomma, l’altra icona fondatrice, Ralf Hutter ha smentito ancora una volta certi pennivendoli puristi: i Kraftwerk sono più vivi che mai, anzi sintetici elettronici, letteralmente postumani: tra qualche decennio, scaricata la batteria al litio/uranio… saranno ancora in tour, sostituiti letteralmente dai robot che da tempo, ad un certo punto dei concerti, li sostituiscono direttamente sul palcoscenico. Non a caso le generazioni techno li invitano felicemente persino ai Rave Festival…

E i Kraftwerk, fin dai lontani anni settanta, anticipando persino guru pop della nuova musica industriale e elettronica quali Brian Eno e David Bowie, lo stesso Steve Reich o Philip Glass ( ma son tutti “friends”, Bowie e Eno gli dedicarono V2 Schneider in Low), con Reich anche in concerto) , con i “giocattoli elettronici”, all’epoca, assolutamente inediti di Autobahn Radioactivity, gli ineguagliati forse Trans Europe Express, The Man Machine, Computer Word, sono icona stessa vivente di arte alternativa e controculturale del nostro tempo, recuperando non le visioni ma le pre-visioni delle grandi avanguardie storiche tecnologiche, futuristi e Bauhaus, con una dose anche concettuale e autoironica e beffarda di dadaismo.

Allievi in certo modo del grande e leggendario Kark Heinz Stockausen (poco prima della scomparsa di quest’ultimo, l’ex Kratftwerk “storico” Kark Bartos non a caso l’ho presentò nel prestigioso Polar Music Prize), Ralf Hutter, Florian Schneider,lo stesso Bartos, Wolfang Flur, la formazione storica degli anni settanta della svolta pop rivoluzionaria e postmoderna, prima delle canzoni elettroniche si erano già imposti nella musica d’avanguardia con i primi album cosmici e siderali.

Era il famoso Kraut Rock o Musica Cosmica, accanto ad altri nomi celebri quali Tangerine Dream, Klaus Schulze, Neu , Cluster o Can, nei primissimi anni settanta, atmosfere a metà tra l’elettronica colta e ardua di Cage e lo stesso Stockhausen o persino Varese, perchè no gli stessi futuristi degli Intonarimori.. Pratella, Russolo e il rock spaziale dei Pink Floyd e Syd Barrett.

Vere e proprie sinfonie elettroniche e meccaniche, il canto dei sintetizzatori e dei moog grandi qausi come i primi Computer degli anni 50, poi, al passo con la tecnologia, e con l’evoluzione sociale e tecnologica, i grandi album tecnopop di cui prima, tutt’oggi venduti (!), remixati senza alcuna ruga sonora, suonati digitati con microcomputers via via quasi nanotech.

Non ultimo, fin da Autobahn, ecco le prime sperimentazioni video, sempre più l’Immagine già cyberpunk e robotica e postumana link integrante e fondamentale del sound, culminato con la grandiosoa e ineguagliata forse nel pop electro coreografia del doppio album live, oggi ulteriormente evoluta, come visto nell’ultimo tour a anche proprio ad Arezzo, ad alta definizione tridimensionale.

I Kraftwerk: precursori Padri fondatori della contemporanea generazione disco (con effetti collaterali insospetettati, persino musa i tedeschi del sound disco afro di Detroit eccetera), poi new wave (Devo, Ultravox e John Fox, Human League, Gary Numan, OMD, i giapponesi Ymo- Sakamoto, Depeche Mode) finanche clamorosamente techno, fino a Daft Punk, Roijksoop, Radiohead , Aphex Twin, Chemical Brothers , Orbital (con cui han inciso assieme Expo 2000), eccetera eccetera….

Brevemente: figli consapevoli delle grandi avanguardie storiche tecnologiche e futuristiche. Quando si parla di musica futurista o postumana , come soundtrack quasi del notro tempo, come cifra del tempo, i Kraftwerk sono l’anno zero: e non solo Nuovi Futuristi al 100%, ma anche tecnoumanisti, cantori non dell’alienazione (spesso maschera neo-oscurantista), ma della musica come scienza (secondo le lezioni di Stockhausen), come zeitgeist della nascente civiltà scientifica, rivoluzionaria e umanista, possibile.

La Ninnananna , persino, dei Figli di Internet. E c’ è da scommeterci: in futuro gli ascolteranno anche i robot di Asimov…

http://guide.supereva.it/controcultura/tag/graziano+cecchini+roby+guerra

MUSICA E FUTURO DOPO L’UOMO?ultima modifica: 2010-01-23T15:10:00+01:00da zairo-ferrante
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